Nell’ormai
famoso Piano Nazionale Scuola Digitale tra le 35 azioni elencate ce ne sono due
che, senza particolari investimenti di tipo economico da parte del MIUR, stanno
trovando una loro applicazione pratica e a veloce diffusione:
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AZIONE #15 – SCENARI INNOVATIVI PER LO
SVILUPPO DI COMPETENZE DIGITALI APPLICATE
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AZIONE #17 – PORTARE IL PENSIERO
COMPUTAZIONALE A TUTTA LA SCUOLA PRIMARIA
La pratica
che realizza queste due azioni si traduce in una sola parola: coding, il
cosiddetto linguaggio delle cose. In
questi anni è risultato evidente che il pensiero computazionale rappresenti un’importante
competenza che deve essere sviluppata fin dai primi anni di scuola. Il coding è
una forma di gioco che permette, come mai prima, di dare spazio alle idee per
affrontare i problemi e trovare soluzioni.
Il mondo è
pieno di linguaggi: verbali, non verbali, per comunicare tra umani e con gli
altri animali, ma la nostra società tecnologica ci ha messo nella condizione di
comunicare perfino con gli oggetti (i cosiddetti oggetti SMART), comunicando
loro semplici istruzioni per le azioni che ci aspettiamo che compiano. Questo
avviene perché al loro interno c’è un piccolo oggetto, il microprocessore, che esegue molto velocemente le nostre istruzioni,
a patto che queste siano molto chiare e date una alla volta. L’insieme di
istruzioni che diamo al microprocessore si chiama programma. Ogni giorno usiamo, senza rendercene conto, il linguaggio delle cose; basta pensare
a tutto quello che possiamo fare con il nostro smartphone e con tutte le App
che utilizziamo. Questo è possibile solo perché qualcuno ha creato il
programma, cioè la serie di istruzioni, perché ciò avvenga. Se volessimo
sviluppare il nostro pensiero creativo potremmo decidere di imparare il
linguaggio delle cose per costruire una serie di istruzioni originali che
producano un’azione totalmente decisa da noi. Per questa ragione, per poterci
evolvere dal livello di semplici utilizzatori a quello di creatori di
istruzioni, sono nate una serie di iniziative per incoraggiare lo sviluppo del
pensiero computazionale. Già dal 2013
sono state istituite la Europe Code Week, la Computer Science Week e
l’iniziativa Code’s Cool.
Per lo sviluppo del pensiero computazionale
non è necessario utilizzare il vero linguaggio informatico basato su 0 e 1.
Sono stati infatti creati dei linguaggi visuali a blocchi che consentono di
comporre graficamente e in modo immediato ed intuitivo le istruzioni. Il
procedimento con cui componiamo le istruzioni si chiama algoritmo. Per costruire un buon algoritmo non bisogna trascurare i
dettagli e bisogna mettersi nei panni di chi eseguirà le istruzioni.
Dal
15 al 23 ottobre 2016 c'è stata la quarta edizione dell’Europe Code Week e le
scuole sono state inevitabilmente le principali protagoniste.
La manifestazione è stata
lanciata per la prima volta nel 2013, raccogliendo pochi consensi. L’anno
successivo sono stati registrati 150.000 partecipanti e nel 2015 ben 500.000.
L’auspicio per questa edizione era di raggiungere il milione di partecipanti e ci siamo molto avvicinati. L’Italia, a sorpresa, è stata tra i Paesi più attivi
in tutta Europa. Gran parte del merito va sicuramente al
Europe Code Week Ambassador Alessandro Bogliolo, Professore di
Informatica applicata presso l’Università di Urbino, che, attraverso il MOOC
sulla piattaforma EMMA, è riuscito a coinvolgere in pochi mesi più di 10000
docenti italiani. Il corso, oltre a chiarire cosa sia il pensiero
computazionale, presenta attività unplugged (cioè realizzate senza tecnologia)
come i “Kit di gioco” di CodyRoby, (www.codeweek.it) attività legate al sito
www.code.org
e alle risorse di Scratch.
Legato
al corso c’è l’omonimo gruppo Facebook “Coding in your classroom now”; è proprio
qui che si può intuire come il coding stia diventando un fenomeno di massa
tutto italiano. L’entusiasmo, la voglia di partecipazione, la generosità nel
condividere materiali ed informazioni tra i più di 10000 iscritti è veramente
contagiosa! Le lezioni del Prof. Bogliolo, tutte disponibili on demand, sono
sempre molto chiare, piene di garbo e, per quanto possibile, interattive. I
docenti che hanno avuto la possibilità di seguirle in diretta si sono trovati
sempre coinvolti tramite sondaggi. E’ stato così possibile notare come la parte
più attiva d’Italia risieda nelle Isole o nel Centro – Sud della nostra penisola.
Il corso ha utilizzato (per chi lo ha seguito nei tempi previsti) anche il
sistema della revisione tra pari dei compiti, favorendo lo scambio ed il
confronto tra pari, come nelle migliori pratiche didattiche. Per questa
ragione, viste le numerosissime richieste, il corso ha riaperto la possibilità
della revisione tra pari per tutti coloro che si avvicinano ora al MOOC e che
vogliono vivere lo stesso tipo di esperienza formativa, pienamente coinvolgente,
dei colleghi che li hanno preceduti. l’Università di Urbino si è inoltre
impegnata a tenere aperto CodeMOOC per almeno altri due anni e ad estenderne
l’impatto. Questo impegno è stato inserito, dalla Commissione Europea, tra le
prime azioni dell’”Agenda per le Competenze per l’Europa”. Infatti il Prof. Bogliolo, sempre su EMMA
PLATFORM, ha avviato un nuovo corso dal titolo “Coding in THEIR
classroom now” che è destinato a chi ha già completato il corso precedente e si
predispone ad assumere il ruolo di facilitatore nella diffusione del coding
nelle proprie scuole. Tutto questo assume una ulteriore importanza dopo la
presentazione del “Piano Nazionale per la Formazione” del 3 ottobre, in cui
corsi come quello su EMMA PLATFORM, in collaborazione con l’Università, sono
regolarmente riconosciuti dal MIUR.
Le iniziative proposte saranno tante sia unplugged
che gestite con la tecnologia. Il sito più utilizzato sarà
www.code.org, nato in America pieno percorsi
facili e di avviamento al coding, da
svolgere solo in un’ora e simpaticamente presentati da personaggi d’eccezione
come Bill Gates o Mark Zuckerberg, accanto a campioni e campionesse sportive,
addetti all’animazione grafica e vari personaggi famosi che rendono sicuramente
accattivante il sito anche per i più giovani.
Il sito
americano viene introdotto sul web da
www.programmailfuturo.it, un altro
sito che si pone come l’interfaccia in italiano di
www.code.org e che è patrocinato dal MIUR ed inserito anche nel contesto della “Buona
scuola”. A questo punto non ci resta che provare e divertirci insieme ai nostri alunni. Buon coding a tutti!
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