mercoledì 11 gennaio 2017

IL FENOMENO CODING IN ITALIA


Nell’ormai famoso Piano Nazionale Scuola Digitale tra le 35 azioni elencate ce ne sono due che, senza particolari investimenti di tipo economico da parte del MIUR, stanno trovando una loro applicazione pratica e a veloce diffusione:
-          AZIONE #15 – SCENARI INNOVATIVI PER LO SVILUPPO DI COMPETENZE DIGITALI APPLICATE
-          AZIONE #17 – PORTARE IL PENSIERO COMPUTAZIONALE A TUTTA LA SCUOLA PRIMARIA
La pratica che realizza queste due azioni si traduce in una sola parola: coding, il cosiddetto linguaggio delle cose. In questi anni è risultato evidente che il pensiero computazionale rappresenti un’importante competenza che deve essere sviluppata fin dai primi anni di scuola. Il coding è una forma di gioco che permette, come mai prima, di dare spazio alle idee per affrontare i problemi e trovare soluzioni.
Il mondo è pieno di linguaggi: verbali, non verbali, per comunicare tra umani e con gli altri animali, ma la nostra società tecnologica ci ha messo nella condizione di comunicare perfino con gli oggetti (i cosiddetti oggetti SMART), comunicando loro semplici istruzioni per le azioni che ci aspettiamo che compiano. Questo avviene perché al loro interno c’è un piccolo oggetto, il microprocessore, che esegue molto velocemente le nostre istruzioni, a patto che queste siano molto chiare e date una alla volta. L’insieme di istruzioni che diamo al microprocessore si chiama programma. Ogni giorno usiamo, senza rendercene conto, il linguaggio delle cose; basta pensare a tutto quello che possiamo fare con il nostro smartphone e con tutte le App che utilizziamo. Questo è possibile solo perché qualcuno ha creato il programma, cioè la serie di istruzioni, perché ciò avvenga. Se volessimo sviluppare il nostro pensiero creativo potremmo decidere di imparare il linguaggio delle cose per costruire una serie di istruzioni originali che producano un’azione totalmente decisa da noi. Per questa ragione, per poterci evolvere dal livello di semplici utilizzatori a quello di creatori di istruzioni, sono nate una serie di iniziative per incoraggiare lo sviluppo del pensiero computazionale.  Già dal 2013 sono state istituite la Europe Code Week, la Computer Science Week e l’iniziativa Code’s Cool.
 Per lo sviluppo del pensiero computazionale non è necessario utilizzare il vero linguaggio informatico basato su 0 e 1. Sono stati infatti creati dei linguaggi visuali a blocchi che consentono di comporre graficamente e in modo immediato ed intuitivo le istruzioni. Il procedimento con cui componiamo le istruzioni si chiama algoritmo. Per costruire un buon algoritmo non bisogna trascurare i dettagli e bisogna mettersi nei panni di chi eseguirà le istruzioni.

Dal 15 al 23 ottobre 2016  c'è stata la quarta edizione dell’Europe Code Week e le scuole sono  state inevitabilmente le principali protagoniste.
La manifestazione è stata lanciata per la prima volta nel 2013, raccogliendo pochi consensi. L’anno successivo sono stati registrati 150.000 partecipanti e nel 2015 ben 500.000. L’auspicio per questa edizione era di raggiungere il milione di partecipanti e ci siamo molto avvicinati.  L’Italia, a sorpresa, è stata tra i Paesi più attivi in tutta Europa. Gran parte del merito va sicuramente al Europe Code Week Ambassador Alessandro Bogliolo, Professore di Informatica applicata presso l’Università di Urbino, che, attraverso il MOOC sulla piattaforma EMMA, è riuscito a coinvolgere in pochi mesi più di 10000 docenti italiani. Il corso, oltre a chiarire cosa sia il pensiero computazionale, presenta attività unplugged (cioè realizzate senza tecnologia) come i “Kit di gioco” di CodyRoby, (www.codeweek.it) attività legate al sito www.code.org  e alle risorse di Scratch.
                                      

Legato al corso c’è l’omonimo gruppo Facebook “Coding in your classroom now”; è proprio qui che si può intuire come il coding stia diventando un fenomeno di massa tutto italiano. L’entusiasmo, la voglia di partecipazione, la generosità nel condividere materiali ed informazioni tra i più di 10000 iscritti è veramente contagiosa! Le lezioni del Prof. Bogliolo, tutte disponibili on demand, sono sempre molto chiare, piene di garbo e, per quanto possibile, interattive. I docenti che hanno avuto la possibilità di seguirle in diretta si sono trovati sempre coinvolti tramite sondaggi. E’ stato così possibile notare come la parte più attiva d’Italia risieda nelle Isole o nel Centro – Sud della nostra penisola. Il corso ha utilizzato (per chi lo ha seguito nei tempi previsti) anche il sistema della revisione tra pari dei compiti, favorendo lo scambio ed il confronto tra pari, come nelle migliori pratiche didattiche. Per questa ragione, viste le numerosissime richieste, il corso ha riaperto la possibilità della revisione tra pari per tutti coloro che si avvicinano ora al MOOC e che vogliono vivere lo stesso tipo di esperienza formativa, pienamente coinvolgente, dei colleghi che li hanno preceduti. l’Università di Urbino si è inoltre impegnata a tenere aperto CodeMOOC per almeno altri due anni e ad estenderne l’impatto. Questo impegno è stato inserito, dalla Commissione Europea, tra le prime azioni dell’”Agenda per le Competenze per l’Europa”.  Infatti il Prof. Bogliolo, sempre su EMMA PLATFORM, ha avviato un nuovo corso dal titolo “Coding in THEIR classroom now” che è destinato a chi ha già completato il corso precedente e si predispone ad assumere il ruolo di facilitatore nella diffusione del coding nelle proprie scuole. Tutto questo assume una ulteriore importanza dopo la presentazione del “Piano Nazionale per la Formazione” del 3 ottobre, in cui corsi come quello su EMMA PLATFORM, in collaborazione con l’Università, sono regolarmente riconosciuti dal MIUR.
Le iniziative proposte saranno tante sia unplugged che gestite con la tecnologia. Il sito più utilizzato sarà www.code.org, nato in America pieno percorsi facili e di avviamento  al coding, da svolgere solo in un’ora e simpaticamente presentati da personaggi d’eccezione come Bill Gates o Mark Zuckerberg, accanto a campioni e campionesse sportive, addetti all’animazione grafica e vari personaggi famosi che rendono sicuramente accattivante il sito anche per i più giovani.
Il sito americano viene introdotto sul web da www.programmailfuturo.it, un altro sito che si pone come l’interfaccia in italiano di  www.code.org  e che è patrocinato dal MIUR  ed inserito anche nel contesto della “Buona scuola”. A questo punto non ci resta che provare e divertirci insieme ai nostri alunni. Buon coding a tutti!







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