domenica 13 marzo 2016

Pi greco day - La melodia dei numeri

Quest'anno il Pigreco day (14 marzo) verrà celebrato anche nella mia scuola grazie all'iniziativa di due "vulcaniche" Professoresse di matematica (Profssa Griffa e Profssa Ricciuti). L'idea mi è piaciuta moltissimo e così ho deciso di "giocare" con i numeri del Pi greco dal punto di vista musicale. Con i miei alunni di terza, ho provato a suonare il Pi greco, abbinando un numero ad ogni nota della scala di Do Maggiore. All'inizio la sequenza non sembrava particolarmente interessante, fino. a quando l'abbiamo ritmata e armonizzata grazie alle nuove tecnologie. Gli alunni, dotati di Ipad, hanno utilizzato Garage band per l'arrangiamento e, con stupore di tutti, nel giro di 5 minuti avevamo un prodotto musicale interessante.  Per documentare il lavoro svolto ho creato il filmato che potete vedere al seguente link:
 Pi greco - La melodia dei numeri

Spero che in molti vogliate "giocare" con i suoni suggeriti da "Madre natura"!
Buon divertimento

lunedì 29 febbraio 2016

Sono un animatore digitale...

Ebbene sì, da dicembre sono l' Animatore Digitale della mia scuola.
Questa etichetta mi fa un po' sorridere e ancora non è chiaro a nessuno quali siano esattamente i compiti di questa  nuova figura lavorativa.
Sicuramente ci si aspetta che si cerchi di "contagiare" i colleghi con quella voglia di rinnovamento, quell'entusiasmo per lo studio e l'aggiornamento continuo, l'attenzione per i veloci cambiamenti sociali connessi all'uso delle tecnologie.
Ma allora, riflettendo, mi rendo conto che sono un animatore digitale già da moltissimi anni, anche se nessuno mi aveva aggiunto un'etichetta....
Sono almeno sei anni, da quando sono comparse le prime LIM Ministeriali, che mi aggiorno, studio ricerco, mostro ai colleghi, istruisco, sostengo, incoraggio, propongo.
La spinta più grossa è arrivata con il Progetto 2.0, che ha richiesto  ai colleghi dei Consigli di Classe coinvolti, un impegno enorme. Come referente del progetto non mi sono risparmiata: mi sono trasformata in tecnico informatico, mi sono messa a disposizione per numerose ore di compresenza (ovviamente gratuitamente), altre di formazione e per gestire i device dei ragazzi, ma sono ora molto soddisfatta di vedere i progressi nelle competenze dei colleghi e un cambiamento nella loro azione didattica che ha arricchito tutti: alunni e docenti.
Non è stata forse un'azione da animatore digitale?
Per il momento aspetto con pazienza i tanto annunciati corsi di formazione, sperando che siano all'altezza delle aspettative, impostati in modo laboratoriale come dovrebbe essere la nuova didattica. Intanto continuo a studiare, cercare nuove soluzioni, condividere, sperimentare, proporre e incuriosire.... Tutto come prima!



































sabato 6 febbraio 2016

DIDATTICA 2.0: SCENDERE DALLA CATTEDRA PER STARE TRA GLI ALUNNI

Sono molti i docenti che continuano ad avere paura di modificare una metodologia di insegnamento estremamente conservativa a favore di una didattica per competenze, trasversale tra le discipline e che si appoggi alle nuove tecnologie per una completa realizzazione. Molti docenti non vogliono rinunciare al ruolo di "grandi affabulatori", salendo in cattedra e raccontando, spiegando per tempi lunghi, totalmente ignari delle reazioni degli alunni oppure lamentandosi quotidianamente della loro scarsa attenzione con conseguente scarsa motivazione allo studio.
L'insegnante deve scendere dalla cattedra e mettersi in mezzo ai propri allievi, coordinandoli e guidandoli nelle fasi di apprendimento attivo. Questo non toglie dignità al ruolo dell'insegnante, ma, anzi, la accresce, dimostrando che il docente, oltre a possedere le conoscenze culturali, deve sapere con estrema precisione quali siano i processi di apprendimento dei vari alunni e come attivarli positivamente. Il vero problema è che, in questa dinamica, diventa sempre più importante la capacità relazionale del docente. Purtroppo non esiste corso di formazione che possa costruirla. Solo la passione per l'insegnamento, il desiderio di far crescere i propri alunni a 360° (quindi con conoscenze, capacità, competenze, sensibilità, autostima e motivazione) sono le spinte che producono un cambiamento positivo.
La tecnologia, che tanto spaventa molti docenti, è solo un mezzo... uno dei tanti. E' quello che ci permette di essere affacciati sul mondo, tramite il web, ed di insegnare ai nostri alunni come muoversi in un'immensità che spesso spaventa anche loro e che nessuno  insegna loro a gestire.

giovedì 28 gennaio 2016

BETT SHOW LONDRA 2016 - RIFLESSIONI

Dalla mia visita al Bett 2016 (Salone Internazionale della didattica e tecnologia) porto con me quattro parole significative, che ne sintetizzano lo spirito: Condivisione, Creatività, Comunicazione e Flessibilità.
Questi quattro elementi sono emersi da una indagine statistica proposta a due gruppi ben diversi di persone: studenti adolescenti e adulti già affermati nel mondo del lavoro.
Sorprendentemente entrambe le categorie segnalano, come elementi per riuscire a realizzare positivamente un progetto, queste quattro caratteristiche.
E' a questo punto che la tecnologia si inserisce nel facilitarne l'attuazione.
 Condivisione: si nota una tendenza molto forte nella creazione di piattaforme in cloud per l'apprendimento operativo e collaborativo. Gli ambienti di apprendimento vengono quindi rinnovati completamente, perfino negli arredi: banchi con forme diverse dai nostri tradizionali , che permettono il raggruppamento con varie modalità a seconda dell'esigenza di lavoro (gruppi piccoli, grandi, ecc), modi diversi di organizzare l'aula con diversi punti focali (aula 3.0).

Creatività: la tecnologia ci apre spazi e mezzi infiniti, ma solo la creatività del docente saprà mettere a frutto e trovare le metodologie e le strategie più adeguate per far sì che gli alunni imparino senza fatica e senza rendersene conto, da una esperienza diretta. E' sempre più evidente la necessità di avere insegnanti preparati nella gestione delle dinamiche relazionali, sulle nuove metodologie, sulla capacità di relazionarsi con gli alunni, guidandoli nel processo di apprendimento  e non cercando di "inserire a forza" i concetti nelle loro menti. Learning by doing è sempre più la metodologia principale.

Comunicazione: tutte le nuove tecnologie presentate permettono una comunicazione (e quindi una interazione) immediata e continua con gli allievi e con i colleghi. Sicuramente gli alunni devono essere forniti di devices, e quindi c'è da augurarsi che il BYOD ("Bring Your Own Device") presentato nel PNSD, ci porti ad una situazione che in altre nazioni è già la norma.

Flessibilità: in un mondo che, grazie al Web e alla tecnologia, si evolve con una velocità notevole, la flessibilità deve essere una caratteristica imprescindibile del docente e non solo perché non esistono classi e alunni identici, ma perché non è più possibile interrompere la formazione e l'aggiornamento e considerarsi sufficientemente  formati e pronti ad agire.
Come Animatore Digitale della mia scuola sento forte la responsabilità di coinvolgere i miei colleghi in questo processo di rinnovamento concettuale e metodologico, ben consapevole delle resistenze dovute sia alla consapevolezza di non essere sufficientemente incentivati e valorizzati come categoria, che all'ansia di molti nei confronti delle nuove tecnologie.