Link alla presentazione Prezi:
https://prezi.com/8pgnlwue3a7i/didattica-20-non-solo-devices/
UN PO' DI CHIAREZZA SUI TERMINI
Si sente spesso parlare di "Progetti 2.0", di "web 2.0", ma cosa significano queste terminologie? Molti docenti, che non si sentono padroni dei mezzi informatici, si spaventano di fronte a queste denominazioni, per cui è necessario fare un po' di chiarezza. La didattica 2.0 non è legata solo all'utilizzo di pc e tablet, bensì ad un modo dinamico di lavorare accedendo alle potenzialità offerte principalmente dal web.
Nel web 1.0 le informazioni sono pubblicate in maniera statica. E' un tipo di pubblicazione e di consultazione ampiamente utilizzata ancora oggi. Per esempio quando cerchiamo una informazione e la leggiamo senza interagire con essa. La strada tra chi pubblica e chi legge non solo è statica, ma è unidirezionale. Gli unici punti di contatto e interazione tra le persone sono le mail.
Nel web 2.0 è invece molto importante il modo di condividere i contenuti e l'usabilità degli stessi. Ha influito molto l'avvento dei social e l'aumento delle potenzialità della banda, dei blog, dei tag e dei podcast. Il webmaster di un sito è un punto di partenza, ma i vari utenti possono interagire, anche solo con un commento, oppure partecipando alla costruzione del contenuto stesso. Un chiaro esempio è wikipedia.
I nostri alunni sono cresciuti con il web 2.0, "armati" molto presto di smartphone con contratti internet e sta quindi a noi sfruttare un loro abituale stile di vita e di relazione in un mezzo educativo.
PAROLA D'ORDINE: condividere!
Cosa condividere? Soprattutto i materiali, permettere che quello che viene detto, mostrato, utilizzato in classe possa uscire da essa ed essere a disposizione in qualsiasi momento e con qualsiasi device. I materiali e i mezzi utilizzati, più vicini al quotidiano degli alunni, saranno visti come più attuali e interessanti e gli alunni non saranno solo fruitori degli stessi, ma "costruttori" , con un'azione che li renderà sempre più attivi.
E' questa la strada per favorire la centralità dell'alunno che ci viene richiesta dalla didattica per competenze.
CREARE UNA BUONA STRUTTURA
Esistono molte piattaforme, gratis e a pagamento, che si stanno sviluppando per aiutare le scuole a gestire questo flusso costante di interazione didattica, ma, per cominciare, è meglio creare una semplice struttura autonoma e di facile gestione.
PASSO 1: CREARE UNA CASELLA DI POSTA
Importante utilizzare Gmail per tutti i servizi che seguiranno all' apertura di una mail di classe.
Avere una mail di classe significa che tutti gli alunni-genitori-docenti coinvolti ne devono conoscere indirizzo e password. Bisogna chiarire bene che tutti i messaggi inviati e ricevuti da e su quella casella saranno visibili a tutti e non dovranno avere quindi contenuti e informazioni personali.
PASSO 2: CREARE UN DROPBOX DI CLASSE
Il dropbox di classe permette di condividere materiali con tutti i soggetti coinvolti nell'azione didattica (docenti e alunni). E' possibile anche salvare direttamente dalla LIM, in formato PDF, tutte le pagine prodotte durante la lezione o preparate ad Hoc dall'insegnante.
PASSO 3: CREARE UN CANALE YOUTUBE
Il canale youtube, applicato alla didattica, serve non solo per caricare i prodotti multimediali dei ragazzi, ma anche per creare playlist tematiche con filmati scelti dai docenti, oppure segnalare con "guarda più tardi" filmati che non abbiamo avuto il tempo di vedere per mancanza di tempo
PASSO 4: CREARE UN BLOG DI CLASSE
Una volta esisteva il giornalino di classe , che impegnava in molte attività interdisciplinari e/o laboratoriali. Oggi è possibile riprendere il concetto di "giornalino di classe" attraverso il blog. Con questo mezzo però l'attività si arricchisce del valore della possibilità di commentare e di
interagire in qualunque momento. Importante coinvolgere anche i genitori e cogliere l'occasione per insegnare il "bon ton" informatico nei commenti e nei post pubblicati.
Anche il questo caso l'account google ci dà una mano con Blogger
Ora cari docenti: buon lavoro! Un po' di coraggio e fantasia per rendere la didattica più attuale e motivare maggiormente i nostri alunni.
Dirò la verità: tutto ciò che ho letto in questo post mi ha spaventato a morte e contemporaneamente mi ha elettrizzato. Quante novità, quanti termini nuovi e quante cose da imparare e padroneggiare: aiuto! non ..ce...la...farò...MAI! E' quello che ho pensato e...non lo farò io. Immagino i" cari docenti " !
RispondiEliminaE poi mi sono sentita friggere dalle possibilità, dalla voglia di provarci e facendo esercizio semmai inventare un altro utilizzo, tutto mio, tutto nuovo ! Bene torniamo realistici , un passo per volta si inizia, ci si esercita e poi...si vedrà. Buon lavoro! Luna
come docenti non accettiamo dai nostri alunni il "non ce la farò mai!" e allora perchè accettarlo da noi stessi? C'è sicuramente un investimento iniziale di fatica per imparare , che però è ampiamente ripagato dai risultati e dalle opportunità. Il bello è poi proprio trovare una propria strada, personalizzando gli usi e le attività. Come dico spesso: i docenti devono ritrovare il divertimento e la creatività nell'insegnamento.
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