giovedì 15 ottobre 2015

Dal giornalino di classe al BLOG

Se siete abituali frequentatori dei social network avrete sicuramente notato come i commenti a immagini e notizie siano sempre molto numerosi  e , purtroppo, non sempre caratterizzati da intelligenza, buon senso e/o educazione. Vorrei poter dire che è tutta colpa dei giovani che scrivono senza pensare e senza essere guidati, ma purtroppo non è così. E' proprio il mondo degli adulti che si dimostra "poco educato" all'uso del commento pubblico e della esibizione del proprio pensiero che, molto spesso, altro non è che la citazione più o meno imprecisa di frasi celebri o di effetto....
Allora si sente forte la necessità di aiutare i nostri alunni ad utilizzare i potenti mezzi comunicativi offerti dai  social in modo più appropriato e, soprattutto, consapevole.
Da qui l'opportunità di utilizzare un blog di classe o, meglio, di corso.
Che cos'è esattamente un blog?
Blog: contrazione del termine web - log , ossia diario in rete. Sostanzialmente si può definire come un sito personale concepito principalmente come contenitore di testo (per es. come diario o come organo di informazione indipendente), aggiornabile dal singolo utente in tempo reale grazie ad apposito software; è una specie di forum che tiene traccia degli interventi dei singoli partecipanti.
Da un punto di vista didattico il blog  ricorda i vecchi giornalini di classe con in più la possibilità di essere continuamente aggiornati sia da chi pubblica che da chi vuole commentare e aprire una discussione .

Nel momento in cui abbiamo creato un account Gmail alla classe , abbiamo anche aperto la possibilità di accedere a Blogger, il servizio di blog legato al nostro account. Personalmente trovo eccessivo avere un blog di classe, mentre penso che il blog potrebbe essere collegato solo all'account di terza ed essere utilizzato da tutto il corso. Come sempre devono essere coinvolte anche le famiglie, invitando a consultare e commentare periodicamente il blog. Si può anche utilizzare il diario per avvertire quando ci sono nuove pubblicazioni in modo da sollecitare la partecipazione solo quando ci sono nuovi materiali, senza sentirsi "pressati" dall'impegno di pubblicare continuamente. I docenti si pongono come "moderatori" delle discussioni, con licenza di rimuovere i commenti non appropriati. Pensate che compito per casa innovativo: "leggi il post del ..... e commenta (non in modo anonimo) usando al massimo n°........... caratteri,...". Potrebbe perfino essere utilizzato in classe come verifica . Pensate a quante competenze metteremmo in gioco!

5 commenti:

  1. Il blog come evoluzione dei giornali di classe? Ma chi controlla i contenuti?

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  2. Ovviamente il controllo dei contenuti ci deve essere e deve essere effettuato dai docenti. Se un alunno vuole scrivere un post sull'ultimo brano del suo cantante preferito, sarà il docente di musica che approverà il testo prima della pubblicazione, così come per il commento di un risultato sportivo sarà il docente di Motoria ecc ecc. Non si tratta di censurare, bensì di controllare che non ci siano contenuti offensivi o non corretti. Sarebbe molto interessante effettuare poi il "controllo" dei commenti (e la gestione del blog in generale) insieme ai ragazzi. E come sempre..... quante competenze si metterebbero in gioco!

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  3. Potrebbe essere un modo per motivare i ragazzi a scrivere di più!

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  4. Ragazzi che strumento! Poter dire la propria opinione su un fatto, una notizia, un qualcosa di particolare che ti è capitato o a cui hai assistito, poter chiedere anche consigli o soluzioni per qualche problema nella scuola o nel corso. Mi piace molto l'idea del giornalino di corso a cui alunni di classi diverse possano accedere. Però che anche nel giornalino siano coinvolte anche le famiglie a me proprio non va. Teniamole fuori, per piacere,stanno sempre in mezzo. Luna

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    1. Il coinvolgimento delle famiglie è pensato ovviamente solo per i commenti non per i post. In realtà serve a "costringere" i genitori ad aprire un po' gli occhi su quello che i loro figli vivono sul web. E' veramente troppa ,in questa fase, la distanza tra generazioni quando i genitori sono poco informatizzati e soprattutto quando danno poca importanza a quello che i loro figli vedono quotidianamente con internet.

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